Dal 12 al 14 marzo prossimi, a Milano, si svolgerà la settima edizione di “Fa’ la cosa giusta! - fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili” promossa dall’associazione Terre di Mezzo: tra le realtà produttive di maggiore prestigio spiccherà GlobalcoolO, brand di eco-gioielli artigianali lanciato dalla designer d'origine coriglianese che vive stabilmente a New York Patrizia Iacino e caratterizzato dall'utilizzo artistico di oggetti considerati “inutili” combinati a metalli preziosi, pietre e perle.
Centocinquanta eventi in tre giorni, tante sale per incontrare i protagonisti dell'economia solidale, di quell’economia, cioè, che si sostanzia in un sistema di relazioni economiche e sociali aventi come punto di partenza l’interazione tra l’uomo e l’ambiente e come obiettivo, il raggiungimento di un mix ottimale occupazione, risparmio e qualità. Quattordici le sezioni espositive: Critical fashion, Mangia come parli (agricoltura biologica e a km zero), Eco-prodotti, Viaggiare leggeri (mobilità sostenibile), Editoria e promozione culturale, Commercio equo e solidale, Pace e partecipazione, Software libero e information technology etica, Monelli ribelli (Sezione bambini), Finanza etica, Turismo solidale, Sprigioniamoci (Economia carceraria), Casa sostenibile, Energie rinnovabili. La sezione Critical Fashion riserva grandi sorprese. Sempre più persone nel mondo acquistano “moda critica”, ponendo al centro delle loro scelte non solo l’estetica, lo stile e le tendenze, ma anche le qualità etiche di vestiti e accessori: i tessuti utilizzati, l’impatto ambientale della produzione e della distribuzione, le condizioni dei produttori, l’innovazione sostenibile, la riscoperta della tradizione territoriale. Il vestire, quindi, acquista sempre più un valore culturale e simbolico, virando da strumento di omologazione ed emblema del consumismo più sfrenato a segno profondo della propria identità. Proprio nell’ambito della sezione Critical Fashion, Padiglione 2, stand CF21, sarà presente GlobalcoolO, al quale Sibarinet ha dedicato già gli articoli “Gioielli da scartare” del 03-11-2008 e “Acquamarina spopola negli USA” del 24-07-2009, entrambi a firma di Manuela Fragale. La creatrice di GlobalcoolO, Patrizia Iacino, ha all’attivo un’esperienza di profilo internazionale: lasciò Corigliano per frequentare la facoltà di Architettura dell’Università di Firenze; complice il viaggio-regalo di laurea, si trasferì definitivamente a New York. Lì, pian piano, ha visto svilupparsi la passione per il design orafo: vari corsi in scuole di gioielleria, un anno di praticantato nel laboratorio di un amico, la creazione di insoliti gioielli rigorosamente ecologici, fatti a mano e nella maggior parte dei casi pezzi unici davvero esclusivi. L’idea vincente del brand GlobalcoolO, ironico e irriverente come la pronuncia italiana suggerisce? Abbinare il concetto del riciclo – il materiale che si usa nel riciclaggio è materiale ormai ritenuto inutile – al concetto di “importanza”. La plastica e l’argento, i rifiuti e gli oggetti preziosi, l’oggetto da cestinare e l’oggetto da “far vedere”: in una sola parola, immaginare il vecchio ed il nuovo che si intrecciano dando vita ad un gioiello. Patrizia Iacino coniuga l’interesse per la sperimentazione delle diverse tecniche e la genialità nella scelta dei materiali. Indimenticabile la prima collezione, Milk Cap, nella quale la designer abbinava i tappi latte americano (quello dei galloni) all’argento. Originale la seconda, EYE, caratterizzata dall’accostamento di lenti a contatto, argento e perle grigie di fiume, in vendita presso il Museum of Arts and Design. Originale anche la collezione H2O, basata sulla valorizzazione dei tappi della birra e dell’acqua minerale. Ammirata presso l'Hardwood Museum of Art a Taos, nel New Mexico, la collezione Acquamarina, creata con bottiglie di plastica. Riuscita anche la Circle Collection, ricavata dall’unione dei tappi di plastica dei contenitori di aranciata con perle grigie di fiume. Particolarmente apprezzato l’anello SAL, che ha decretato il successo degli elastici che tengono insieme le verdure, al quale è stata riservata una voce specifica tanto nel libro “1000 Ideas for Creative Reuse” di Garth Johnson quanto nell’Encyclopedia of Contemporary Jewellery Making Techniques. Infine, singolare la collana SAL, realizzata usando gli elastici degli asparagi di vari colori, che ha meritato l’attenzione di Glamour (marzo 2010). Se non riuscirete a visitare “Fa’ la cosa giusta!”, potrete sempre dare uno sguardo alle particolari creazioni tramite il sito www.globalcoolo.com.
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