L’intera fascia jonica, e in particolare il territorio dell’area urbana Corigliano-Rossano, stanno attraversando momenti non facili, legati alle revoche di finanziamenti, ai rinvii di opere infrastrutturali, o alle dismissioni annunciate e temute.
È in atto, in questi mesi, una regressione dei doveri dello Stato nei confronti di questa parte di territorio, che si manifesta con la riduzione, o in alcuni casi la dismissione, della presenza dello Stato nelle sue varie articolazioni. Proprio in questi mesi, infatti, ha ripreso forza il ridimensionamento della sede INPS di Rossano, che sarà ridotta a sede distaccata di Cosenza; il Tribunale, a sua volta, rischia la chiusura, con accorpamento al Tribunale di Cosenza; e anche l’Agenzia delle Entrate subirebbe un forte ridimensionamento: si parla infatti di una perdita di autonomia per la sede di Rossano, e della chiusura della sede distaccata di Corigliano. Se a ciò aggiungiamo anche la chiusura pomeridiana dell’Ufficio Postale di Rossano Centro, ci si rende conto di quanto sia deflagrante questa situazione. A fronte di una criminalità che, come hanno dimostrato le vicende dell’estate scorsa a proposito di rapporti fittizi in agricoltura, favoriti da un diffuso faccendierato, il declassamento dell’INPS andrebbe a mortificare il lavoro ispettivo svolto, tornando a favorire le fortune di vario genere costruite sulla pelle dei veri Lavoratori e del sistema pensionistico pubblico; e anche la cancellazione del Tribunale andrebbe inevitabilmente a favorire il diffuso sistema criminale, sommandosi anche alla totale insufficienza di uomini e mezzi in cui il presidio di giustizia è da sempre costretto a lavorare. Sembra quasi che lo Stato rinunci a manifestare la sua presenza, preferendo invece tirare i remi in barca, nel più totale disimpegno e disinteresse. La revoca dei finanziamenti per la SS. 106 Radd., operata a giugno 2008 da parte del governo Berlusconi, rappresenta un altro atto di grave irresponsabilità da parte del governo centrale nei confronti della Calabria; a nulla servono le risibili quanto sterili difese d’ufficio che il capogruppo PDL a Corigliano, Giuseppe Policastri, si ostina a proporre: questo territorio non può rassegnarsi, come fa lui, ad avere dall’ANAS un po’ di segnaletica orizzontale e verticale, che invece rappresenta ordinaria e dovuta manutenzione stradale; bisogna osare di più, e chiedere collegialmente al governo il ripristino dei finanziamenti che ci sono stati scippati, necessari al rifacimento e ammodernamento strutturale della S.S. 106 Radd. Infine, l’Ospedale Unico della Sibaritide: bisogna superare gli steccati che ci dividono, e che hanno implicato la perdita di circa un anno dall’avvio della fase esecutiva: sulle grosse questioni infrastrutturali che riguardano il nostro territorio, non bisogna fare melina, sperando di trarne vantaggi elettorali, ma accelerare sinergicamente al massimo i tempi di realizzazione".
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