ROSSANO VACANZE

martedì 16 febbraio 2010

Corigliano / Classe politica e questione morale: i "dubbi" di Algieri

"Mi chiedo se Corigliano sia onesta. Faccio tali considerazioni partendo da me stesso e premettendo che sono stato rinviato a giudizio per abusivismo edilizio e conseguente reato di abuso d’atti d’ufficio, in seguito alla realizzazione di una semplice copertura di un magazzino in contrada Santa Lucia realizzata molti anni fa.
Il tutto dietro querela di parte presentata dal signor Giorgio Aversente. Il Comune di Corigliano non si è costituito nonostante sia stato invitato dalle autorità giudiziarie, in quanto gli uffici ritengono che sia tutto in regola. Invito e prego l’attuale amministrazione comunale a volersi guardare gli atti di questa vicenda e a costituirsi qualora ritenga siano lesi diritti collettivi. Il tutto in nome della trasparenza. Unica persona sentita dall’autorità giudiziaria, che ha esposto sul caso, è l’ingegner Durante all’epoca responsabile del settore e oggi capo struttura politica del signor Aversente. Il procedimento è tuttora pendente e io sono pienamente fiducioso nell’operato della magistratura. Qualora dovessero essere accertate eventuali mie responsabilità, le mie dimissioni saranno consequenziali e immediate. Premesso tutto ciò, torno a chiedermi: Corigliano è onesta? Ci sono pentiti che accusano imprenditori e politici. Politici che, secondo alcuni giornalisti del Corriere della Sera (e mi riferisco all’articolo di Gian Antonio Stella sulla vicenda relativa ai presunti falsi braccianti) e la cittadinanza locale, pare siano coinvolti nelle truffe all’Inps con inerente scambio di voti. Ci sono figli di morti ammazzati che chiedono al Comune di costituirsi parte civile nei processi contro la ‘ndrangheta e di non essere lasciati soli. Ci sono imprenditori che “vantano” amicizie con le alte istituzioni millantando anche presunte ingerenze nel campo della giustizia e dei diritti dei cittadini. Alte istituzioni che fanno finta di non conoscere il passato di imprenditori e politici, vivendo con loro un rapporto stretto e personale. E mi riferisco a politici-imprenditori già condannati con sentenze passate in giudicato per contrabbando, reati contro l’ambiente e con una sfilza di procedimenti penali tuttora pendenti. Ci sono avvocati che, in piena aula giudiziaria, parlano di particolari amicizie tra magistrati ed imprenditori che influirebbero sul corso della giustizia. Ci sono abusi e deturpazione su tutto il territorio per quanto attiene l’edilizia. E ne abbiamo avuto contezza in occasione delle ultime alluvioni di fine settembre scorso. Ci sono scempi edilizi realizzati d’accordo con la politica, palazzi spariti nel nulla. Su tutto questo nessuno parla. Eppure i costruttori sono quasi tutti in giunta. Ci sono famiglie con stretti vincoli di parentela presenti in consiglio comunale e in giunta. Ci sono oneri di costruzioni che giacciono fermi e nessuno va ad accertare se siano stati pagati. Queste sono solo alcune delle cose che si verificano sul nostro territorio, ma tutto tace. Siamo tutti intoccabili. L’unico problema vero, serio, posto all’opinione pubblica dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine sembra essere quello degli immigrati e delle prostitute. Siamo tutti contro di loro. E l’attuale amministrazione comunale non fa altro che avallare questo pensiero. Eppure così non è, considerato che le illegalità che si stanno perseguendo sono sì importanti, ma irrilevanti rispetto al resto che non emerge: grandi affari, speculazioni, interessi privati, poca presenza incisiva nelle grandi istituzioni. Probabilmente i problemi della illegalità non sono solo quelli legati all’immigrazione e alla prostituzione, ma ben altri. Oltre a questi e a tanti altri, in città esiste anche il problema della droga (vedi contrada San Francesco e alcune frazioni) nonché quello degli scippi che, soprattutto negli ultimi tempi, si verificano con una certa frequenza in particolar modo nel centro storico. Ma di droga non possiamo parlarne, perché non appartiene solo agli sbandati. È un argomento che appartiene anche alla gente benestante e, quindi, rientra negli argomenti intoccabili. In tutto questo, la politica dov’è? La stampa (tranne pochissime eccezioni) perché non ne parla? Per paura o per ingerenze? E le forze politiche sane dove sono? Se le forze politiche sono rappresentate da soggetti che mi hanno minacciato pubblicamente dicendomi che mi faranno sparire da questa città, che mi distruggeranno le aziende e che mi rovineranno, senza darmi alcuna spiegazione del perché di questa violenza inaudita. E non solo. Se il presidente della massima assise comunale, da me coinvolto, per paura e per avere delle spiegazioni sul motivo di queste gravi minacce, se ne lava le mani, beh questa non è buona politica. Questa città ha bisogno di un atto di orgoglio e di un richiamo alle responsabilità, che vanno rese pubbliche così come vanno denunciati tutti coloro che hanno contribuito negativamente alla crescita del nostro territorio. A mio avviso, la città vuole sapere se Corigliano è onesta. E le risposte le devono dare la politica e le istituzioni tutte al più presto".

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